giovedì 28 maggio 2015

Panini Laugenbrot

Mi piace moltissimo girare tra un blog e l’altro. Non solo cucina naturalmente, mi piacciono quelli che parlano di moda, di viaggi, di arredamento e di tendenze varie. Alcuni sono davvero molto interessanti, altri hanno foto bellissime che stanno arricchendo i miei archivi fotografici ‘case da sogno’, ‘abiti da principessa’ ecc. ecc. Leggendo qua e là insomma si raccolgono notizie carine e curiosità. Non sono una che sta le ore attaccata al PC, tutt’altro, ma questa è una delle cose che mi affascina di internet, la possibilità di vedere e conoscere cose che altrimenti … resterebbero lì. Ebbene leggendo qua e là l’altro giorno ho trovato il racconto di una nuova piccola mania che sta invadendo New York: la Soul Cycle, ovvero palestre in cui è possibile fare la tradizionale ‘cyclette’ .. a lume di candela. Idea che ho trovato bizzarra ma mi sembrava piuttosto convincente perchè immaginavo una sala con un’atmosfera soft, senza musica assordante né TV accesa. Ma pare che non sia così: di soft ci sono solo le candele accese, per il resto non manca niente dell’abituale caos-anti-relax delle palestre ordinarie, ovvero musica a tutto volume e insegnanti – anzi …trainer!! – che con voce acuta invitano a non perdere il ritmo.  Forse è per questo che ho smesso di andare in palestra, non riuscivo più a rilassarmi: un’altra ora di caos assordante al termine della giornata era davvero troppo. Musica a tutto volume, gente scalmanata e specchi non fanno per me. Ho scelto un corso di pilates in un posto piccolo – siamo solo cinque ‘allieve’ più l’insegnante – in cui la musica è solo un sottofondo gentile. I ritmi sono lenti, la nostra insegnante è filiforme, biondissima e non alza mai il tono della voce. La palestra – una stanza grande più che una palestra – non ha specchi ma una vetrata affacciata su un giardinetto verde con un unico grande albero, una magnolia che a marzo è bellissima. E’ un’ora sola alla settimana ma è davvero puro relax, anche senza le candele accese.
Tutto questo non c’entra niente con questi panini laugenbrot, se non che anche questi mi ricordano qualcosa di molto rilassante: lunghe estati trascorse in montagna. La ricetta viene – un po’ modificata – da un libretto acquistato in Trentino sulle ricette di pane delle Dolomiti, ho provato a cercarlo in rete, per inserire il link ma non esiste. E’ uno di quei quadernetti che sembrano i quaderni di ricette delle nonne, stampati con un carattere che sembra una calligrafia antica e con disegni ingenui di mele, torte e barattoli di marmellata con etichette rotonde. La differenza più grande che ho apportato è nella dose del lievito (che io ho ridotto di molto) e nel modo in cui vengono precotti prima di metterli in forno: in una soluzione di acqua e bicarbonato, molto più casalinga e facile della soda prevista dalla ricetta vera – anche questa è un’idea che ho trovato su internet.
A mio parere sono ottimi appena fatti, lasciateli intiepidire e poi gustateli anche solo con un pizzico di burro salato spalmato all’interno. Hanno la crosta croccante e l’interno soffice. Se avanzano meglio congelarli perché, almeno i miei, il giorno successivo non erano più così buoni.
Io li ho decorati con i semi di papavero ma si possono utilizzare semi di lino, cumino oppure anche semplice sale grosso.


PANINI LAUGENBROT






Ingredienti per otto panini:

150 gr di farina 00
100 gr di farina manitoba
5     gr  di lievito di birra fresco
140 gr di acqua
16 gr di burro a temperatura ambiente
1 cucchiaino di zucchero semolato
2 cucchiaini di sale fino

Per decorare:
semi di papavero

Per la precottura prima del forno:
1,5 litri di acqua
10 cucchiaini di bicarbonato di sodio

Sciogli il lievito in 50 gr di acqua tolta dal totale dell’acqua necessaria e lascia riposare dieci minuti.
In una ciotola capiente (in quella della planetaria, se la usi) setaccia le farine e aggiungi lo zucchero.
Unisci il composto di acqua e lievito e inizia a impastare prima con una forchetta, poi a mano aggiungendo gradualmente tutta l’acqua necessaria ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile (potrebbero non servirti tutti i 140 gr di acqua, dipende da quanta ne assorbe la farina).
Impasta a mano per una quindicina di minuti - meno se usi la planetaria - aggiungendo dopo 10 minuti il burro a pezzetti.
Quando anche il burro è incorporato aggiungi il sale. Devi ottenere una pasta liscia e piuttosto morbida. 
Metti a lievitare la pasta in una ciotola appena unta di olio e copri con pellicola alimentare.
Lascia lievitare fino al raddoppio, io ho impiegato più di due ore, ma la mia cucina è piuttosto fredda.
Quando è la pasta lievitata, rovesciala su un piano e forma i panini tutti delle stesse dimensioni (io ho suddiviso la pasta in pezzi di 50 gr l’uno circa e ne ho ottenuti 8).
Appoggia i panini su una teglia foderata di carta da forno, copri con un canovaccio pulito e lascia lievitare ancora 45 minuti.
Prima che i panini siano completamenti lievitati metti a bollire l’acqua con il bicarbonato e accendi il forno a 200 gradi.
Appena l’acqua bolle, immergi nella pentola due panini alla volta e falli scottare nell’acqua bollente per 30/40 secondi al massimo (solo un tuffo insomma).
Appena scolati, mettili su una teglia coperta di carta da forno e quando sono tutti pronti fai dei tagli sulla superficie e cospargi di semi di papavero.
Quando il forno è caldo inforna i panini e lascia cuocere per 20 minuti o fino a quando sono pronti.

Con questa ricetta partecipo al contest de La cucina di Esme I lievitati:





EASY: A me piacciono moltissimo appena tiepidi spalmati di burro salato e farciti con fettine di formaggio tipo groviera o salamino.




CHIC: c’è una cosa che mi piace proprio tanto: mettere sulla tavola un cestino con pane di diversa specie: bocconcini alle noci, mini panini alle olive e questi panini laugebrot. Se aggiungete al posto di ogni ospite un piattino con burro salato e qualche fettina di salmone affumicato l’antipasto è già pronto.



lunedì 18 maggio 2015

Biscottini salati al pecorino e semi di papavero

La mia sala da tè preferita è a Firenze. Non è molto grande, ha le pareti rivestite di legno con scaffali che sorreggono barattoli di latta colmi di tè profumato e piccoli tavoli quadrati circondati da poltroncine imbottite e comodissime. Spesso passo da Firenze solo in transito tra un treno e una corriera e mi limito ad una rapida visita per acquistare una delle mie miscele preferite – domenica scorsa è stata la volta di un tè nero aromatizzato con fragoline di bosco e petali di rosa … delizioso. Parafrasando un celebre film – la frase originaria era riferita a Parigi che ‘non è un posto per cambiare aerei’ – Firenze non è fatta per cambiare treni, è talmente bella. Per questo ogni tanto diventa la meta di una gita giornaliera e allora il tempo per sedermi due ore davanti ad una teiera bianchissima lo trovo sempre. Lo servono così lì: in teiere immacolate dalla forma geometrica e tazze altrettanto bianche di porcellana molto sottile. Se si ha la fortuna di trovare una giornata tranquilla è possibile trovare posto in uno dei tavolini che guardano verso un minuscolo giardino interno. La scelta nel menu è ampia, tè verdi, tè neri, tisane che si possono accompagnare con piccoli sandwich – preparano anche quelli al cetriolo.. molto british! – o porzioni di torta servite con tovagliolini di lino.
Ma Firenze è lontana da casa purtroppo. Qui a Torino non ho ancora scoperto una sala da té altrettanto bella, ma un posto dove andare ce l’ho. Una pasticceria che ha una specie di salottino interno dove di solito servono dei pasti veloci per pranzo. Io ci vado ogni tanto il pomeriggio, chiedo una tazza di tè e me la portano sempre con qualcosa da sgranocchiare: due biscotti al burro ricoperti di cioccolato, una ciambellina croccante rivestita di zucchero, un macaron di color pastello. L’ultima volta la signora mi ha chiesto se mi andava di sperimentare qualcosa di salato con il tè. Naturalmente ho detto di si e mi hanno portato tre biscottini salati insaporiti con formaggio e semi di sesamo. Mi sono piaciuti moltissimo: ho chiesto informazioni e mi hanno detto che li chiamano ‘salatini svedesi’ o qualcosa di simile. A me, al di là del nome fantasioso, sono sembrati degli ottimi biscottini al burro preparati con formaggio e qualche spezia. Non sono ancora riuscita a riprodurne esattamente il gusto, ma la ricetta di oggi è quella che ci si avvicina di più. A vostro gusto potete sostituire i semi di papavero con quelli di lino, il pecorino con il groviera per un gusto più deciso oppure con il parmigiano.
Sono i tipici biscottini da aperitivo che si servono insieme a ciotoline piene di olive e un bicchiere di vino fresco o una spremuta di pompelmo rosa, ma provateli anche con il tè, per me sono stati una vera scoperta.

P.S. Io ho utilizzato un burro normale e aggiunto all’impasto un pizzicotto di sale, è possibile utilizzare burro salato, in questo caso non si aggiunge il sale.



BISCOTTINI SALATI AL PECORINO E PAPAVERO




Ingredienti per una quindicina di biscotti (dipende dallo stampino che si utilizza):


80 gr di farina ‘00’
1 tuorlo d’uovo
40 gr di burro
30 gr di pecorino grattugiato non molto stagionato
25 gr di semi di papavero
1 pizzico di sale



Metti in una ciotola il burro a pezzetti con il pecorino grattugiato e il sale.
Mescola con un cucchiaio di legno fino a quando il burro risulta morbido e lavorabile.
Aggiungi il tuorlo d’uovo e i semi di papavero e lavora rapidamente (come ogni frolla non si deve ‘strapazzare’ troppo) fino ad amalgamare il composto.
A questo punto inserisci la farina setacciata e appena l’impasto può essere lavorato con le mani, trasferiscilo sul piano di lavoro e lavoralo rapidamente senza scaldare troppo la pasta.
Forma un panetto e lascia riposare in frigorifero almeno due ore avvolto da pellicola
Trascorso il tempo di riposo della pasta, stendila con il mattarello (lo spessore dei biscotti dipende un po’ dai gusti a me piacciono sottili.. ma non troppo) .
Ritaglia i salatini con una formina da biscotti e trasferiscili su una teglia foderata di carta da forno.
Mettili a riposare di nuovo in frigo per una decina di minuti, il tempo che il forno si scaldi.
Accendi il forno a 180 gradi.
Appena il forno è caldo, trasferiscili in forno e far cuocere per 10/12 minuti fino a quando sono dorati.
Si servono tiepidi o a temperatura ambiente.


EASY: per l’aperitivo: preparane almeno due tipi diversi, ad esempio quadrati con semi di papavero e pecorino e rotondi con semi di lino e groviera. Servili con olive bianche e nere, mandorle salate, vino bianco e spremute di frutta.




CHIC: provali con il tè e altre ‘cose salate’: un semplice tè nero al bergamotto, questi salatini e mini sandwich spalmati di un velo di formaggio cremoso e guarniti da una fettina di pomodoro.    


mercoledì 6 maggio 2015

Spaghetti di farro con crema di pomodori

Ogni tanto capita: domenica non avevo molta voglia di cucinare. Strano perchè per me cucinare è davvero un piacevole passatempo, quasi un gioco, ed è davvero raro che non abbia voglia di farlo. Ma per ogni cosa c’è la giornata ‘NO’ e il cucinare non fa eccezione. E quando succede, la storia – in genere - è sempre la stessa. Non ho voglia di cucinare ma al tempo stesso mi dispiace rinunciare a mangiare qualcosa di buono e se la giornata è grigia umida e bruttina come quella di domenica scorsa non ho nemmeno voglia di uscire a pranzo. Una specie di circolo vizioso della mia mente dal quale è difficile uscire. Come si fa a non voler cucinare, ma poi pretendere un pranzo un po’ .. sfizioso e fatto in casa? Sabato al mercato avevo acquistato dei pomodori Piccadilly profumati e molto invitanti e la soluzione al dilemma domenicale questa volta è stata facile: pomodori, qualche foglia di basilico prelevato dalla piantina sul balcone, spaghetti di farro e l’aiuto del forno, che data la temperatura era anche piacevole. Il piatto principale sono stati questi spaghetti conditi con un sugo ottenuto frullando i pomodorini cotti a lungo in forno a bassa temperatura: è una specie di crema vellutata che avvolge la pasta in modo piuttosto goloso. Si può arricchire con olive taggiasche, briciole di mozzarella o scaglie di primo sale o ricotta salata, ma a me piace anche senza altre ‘aggiunte’. E’ molto semplice da fare perché richiede solo .. una frullata decisa, per il resto è una di quelle ricette che si fa da sola. Abbiamo iniziato con un piccolo antipasto fatto con cubetti di formaggio, gli avanzi di un salamino della sera prima e qualche oliva, proseguito con una dose generosa di questi spaghetti e brindato al brutto tempo – che ormai qui ha davvero stufato – con un bicchiere di vino bianco frizzante, come se fosse davvero primavera inoltrata. Invece eravamo al chiuso, contenti che il forno acceso per lungo tempo avesse lasciato in cucina un piacevole tepore.


SPAGHETTI DI FARRO CON CREMA DI POMODORI




Ingredienti per quattro persone:


320 gr di spaghetti di farro
500 gr di pomodori varietà ciliegino o Piccadilly
2 spicchi di aglio
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
2 cucchiaini di zucchero di canna
1 cucchiaio di aceto balsamico
Sale
Basilico fresco


Accendi il forno a 130 gradi.
Lava i pomodori, elimina i piccioli e le altre parti verdi.
Taglia i pomodorini a metà e mettili in una teglia con la parte tagliata rivolta verso il basso - se sono ciliegini molto piccoli possono anche essere lasciati interi.
Aggiungi nella teglia i due spicchi di aglio e condisci tutto con i 4 cucchiai di olio, lo zucchero e l’aceto balsamico. Non aggiungere sale in questa fase.
Metti la teglia in forno e lascia cuocere per un’ora e un quarto.
Se hai fretta, metti la temperatura del forno a 180 gradi e fai cuocere per 35/40 minuti verificando che i pomodorini non si brucino.
Quando i pomodori sono pronti, trasferiscili in un recipiente, elimina l’aglio, sala secondo il tuo gusto e frullali con un frullatore a immersione.
Aggiungi il basilico tagliuzzato e lascia riposare.
Nel frattempo cuoci la pasta.
Quando è pronta scolala, condisci con la crema di pomodoro, ancora un filo di olio extravergine se ti piace e servi in tavola.


EASY: puoi servire la pasta condita solo con la crema di pomodori e aggiungere in tavola tante ciotoline con scaglie di parmigiano, di ricotta salata, brciole di mozzarella olive verdi e nere e lasciare che ciascuno arricchisca il proprio piatto come preferisce.





CHIC: con questa crema di pomodoro puoi preparare dei crostini da servire come antipasto insieme a vino bianco fresco: tosta le fettine di una baguette, aggiungi su ogni fetta di pane un cucchiaio di crema di pomodoro, un’oliva taggiasca e una foglia di basilico fresco. Completa con un pizzico di sale nero di Cipro e un sottile filo di olio extra vergine di oliva.