venerdì 24 gennaio 2014

Biscotti di grano saraceno e cioccolato di Elle

Le riviste di cucina mi piacciono tutte o quasi. La mia preferita resta quella di Donna Hay, le foto sono bellissime e anche se alcune ricette non incontrano i miei gusti, trovo che sia ricca di spunti e di idee di ogni tipo. Mi diverto, poi, a curiosare dal giornalaio e ogni mese scelgo la rivista che mi attira di più. Una di quelle che acquisto più spesso è Elle à table, bimestrale, francese e molto molto carina, essenziale e al tempo stesso elegante come tutto ciò che è francese (o almeno ai miei occhi è così).
L’acquisto di Elle è legato ad un rito particolare, in genere lo compro .. alla stazione di Firenze, quando vado a trovare i miei genitori a Siena. Scendo dal treno, corro a prendere la corriera per Siena  - .. il pullmann.. noi lo chiamiamo ‘corriera’ –  e nel transito compro Elle. Lo sfoglio rapidamente tra Siena e Firenze e poi lo guardo con calma e attenzione a casa con la mia mamma. In due c’è più gusto!
Quando a novembre è uscito il primo numero della versione italiana di Elle à table, avevo deciso che lo avrei acquistato .. ancora prima di vedere la copertina! L’ho trovato delizioso e speciale come la versione francese. Non solo per le ricette, ma per .. l’atmosfera che si respira tra le pagine, ammesso che di una rivista si possa dire così.
Dal primo numero ho tratto la ricetta di questi biscotti che a noi sono piaciuti molto. Li ho già fatti tante volte perché li trovo perfetti per la colazione della domenica e li ho aggiustati un po’ ai miei gusti apportando piccole variazioni alla ricetta originale. Quella che metto qui sotto è la mia versione, tra parentesi la versione di Elle (ho ridotto burro e cioccolato, tostato le mandorle e utilizzato due tipi di zucchero mentre Elle prevedeva tutto zucchero di canna).


BISCOTTI DI GRANO SARACENO E CIOCCOLATO DI ELLE




 Ingredienti (con queste dosi ottengo una quindicina di biscotti)

150 gr di farina di grano saraceno
100 gr di farina 00
50 ml di latte se necessario, io l’ho messo tutto
70 gr di burro (versione Elle : 80 gr)
60 gr di zucchero di canna (versione Elle 120 gr di zucchero di canna, no zucchero semolato)
60 gr di zucchero semolato
1 uovo
45 gr di gocce di cioccolato fondente (versione Elle 100 gr)
40 gr di mandorle leggermente tostate (versione Elle non sono tostate)
8 gr di lievito per dolci
sale

In una ciotola amalgama il burro spezzettato a temperatura ambiente e i due tipi di zucchero.
Aggiungi l’uovo leggermente sbattuto ed amalgama rapidamente fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungi le farine setacciate con il lievito e un pizzico di sale.
Aggiungi il latte per impastare. Elle dice solo se necessario, a me è servito tutto.
Solo alla fine incorpora le gocce di cioccolato e le mandorle spezzettate grossolanamente (io prima le ho tostate un po’ in una padellina antiaderente e le ho aggiunte quando erano fredde).
Quando l’impasto è compatto e ben amalgamato forma una palla, avvolgila nella pellicola trasparente e lascia riposare in frigo per un’ora e mezzo (Elle dice mezz’ora, a me non basta, non riesco a lavorare bene i biscotti).
Trascorso il tempo di riposo della pasta, accendi il forno a 180 gradi (Elle dice 200 gradi, ma il mio a questa temperatura cuoce troppo e brucia i biscotti).
Con la pasta forma delle palline (tutte dello stesso peso), appoggiale su una teglia foderata di carta da forno e schiacciale leggermente con il palmo della mano.
Distanziale un po’ nella teglia perché cuocendo gonfiano un po’ e si allargano.
Cuoci in forno già caldo a 180 gradi per 13/15 minuti.

EASY:  perfetti per la colazione della domenica (o per la colazione di un giorno speciale anche in settimana) con una tazza di latte caldo.




CHIC: goloso caffè del dopo cena: servili su un vassoio accompagnati da tazze di caffè .. al cioccolato. Per le tazzine di caffè al cioccolato: versa sul fondo di ogni tazza  una piccola quantità di cioccolato fondente fuso, versa il caffè e completa con un ciuffo di panna appena montata.


venerdì 17 gennaio 2014

Panini soffici all'olio

Anche quest’anno ci sono riuscita. Ho evitato per l’ennesima volta che qualcuno mi regalasse per Natale un cellulare nuovo. Ammetto che il mio è vecchiotto, molto malconcio (si apre in due se non lo maneggio in modo soft) e non riesce a fare altro che telefonare e inviare SMS. Non fa fotografie, non si collega ad internet, non ha giochi e l’unica suoneria possibile è quella in dotazione, nessuna possibilità di inserire musichette o canzoni varie (nemmeno mi piacerebbe.. preferisco il classico BIP). Non so più quanti anni fa l’ho acquistato, lo so che è vecchio e mal ridotto ma ci sono affezionata, io dico che è ‘vintage’, mentre mio marito e i miei genitori sostengono che dovrei vergognarmi ad andare in giro con un aggeggio del genere e puntualmente c’è chi ogni Natale minaccia di regalarmi un cellulare nuovo. Ma io non lo voglio. Non sono per niente tecnologica, faccio già una fatica terribile a far funzionare questo blog e l’unica cosa che mi interessa veramente è che il mio cellulare riesca a fare le telefonate e a mandare messaggi. Non mi ci vedo a consultare internet sull’autobus mentre vado in ufficio o sul treno quando vado a Milano per lavoro. Preferisco leggere un libro o chiacchierare con qualche amica pendolare come me.
Ogni volta che qualcuno mi dice ‘ti regalo un cellulare nuovo’ provo la sensazione di delusione e ‘per favore no’ che provavo da piccola quando per Natale qualcuno mi regalava vestitini e scarpe nuove – e pensare che adesso mi piacciono così tanto! – invece che giocattoli e libri di favole. Proprio era inaccettabile: un vestitino non era un regalo era qualcosa di cui da bambina non riuscivo a vedere l’utilità. E così adesso per il cellulare: a cosa mi serve uno nuovo se il mio, poveretto, riesce ancora a fare tutto quello che mi serve?
Anche quest’anno le minacce sono rimaste tali e in cambio ho ricevuto tanti oggettini carini e utili per i miei esperimenti culinari e la tavola – ormai è una fissazione, me lo dicono in tanti! – come i portaburro che ho fotografato qui sotto e che sono MOLTO ma MOLTO più utili e divertenti di un inutile cellulare.  
Tutto questo discorso non c’entra molto con i panini che presento oggi, che ho imparato a fare di recente ad un corso di cucina. Ho ridotto la dose di lievito, utilizzato farina ‘00’ invece della ‘0’ proposta al corso, aggiunto del miele e sostituito lo strutto con l’olio. Da loro ho imparato il ‘trucco’ di mettere un pentolino pieno di acqua in forno mentre cuociono per mantenerli più soffici.  


PANINI SOFFICI ALL’OLIO




Ingredienti per 6 panini:


300 gr 00 (io ho utilizzato una farina biologica
180 gr di acqua appena tiepida
20 gr di olio extravergine di oliva
5 gr di sale marino
5 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaino abbondante di miele di acacia (circa 15 gr)

Setaccia la farina in una ciotola.
Sciogli il lievito nell’acqua appena tiepida e aggiungila poco alla volta alla farina.
Comincia ad impastare a mano o nella planetaria se la usi.
Appena l’impasto comincia ad amalgamarsi aggiungi nell’ordine il miele, il sale e l’olio per ultimo.
Impasta a mano per dieci minuti abbondanti, devi ottenere un impasto liscio e morbido, serve meno tempo se usi la planetaria.
Metti la pasta a lievitare in una ciotola pulita leggermente unta di olio e coperta di pellicola trasparente.
Lascia lievitare fino al raddoppio (io ho lasciato lievitare per due ore e mezzo).
Trascorso il tempo della lievitazione, riprendi l’impasto e suddividilo in pezzetti di ugual peso (io ho fatto 6 pezzi da circa 80 gr l’uno).
Dai ad ogni panino la forma che preferisci (io ho fatto delle chioccioline, facendo prima con ogni pezzo un rotolino lungo e poi avvolgendolo su se stesso).
Metti i panini su una teglia foderata di carta da forno, copri con un panno e lascia lievitare ancora 45  minuti.
Accendi il forno a 210 gradi e quando ha raggiunto la temperatura metti i panini in forno con un pentolino pieno di acqua.
Dopo 15 minuti abbassa la temperatura a 180 gradi e lasci cuocere per altri 15/20 minuti fino a quando i panini diventano ben dorati.
Si conservano freschi per 24 ore.
Poi conviene congelarli e scongelarli due ore prima di portarli a tavola.


EASY:  a colazione spalmati di marmellata o crema di nocciole e cioccolato la domenica.





CHIC: servili come antipasto a cena accompagnati da ciotoline con burro salato … in attesa del primo piatto.

martedì 7 gennaio 2014

Chocolate pudding del compleanno in ritardo

Ci sono i dolci e ci sono ‘i dolci di Natale’, che si preparano solo nelle vacanze di Natale – ormai finite, questo post dovevo metterlo ieri ma il mio PC faceva i capricci purtroppo – e che sono indissolubilmente legati all’atmosfera di questo periodo. Per me ogni ‘dolce di Natale’ ha il suo ‘ruolo’ e il suo ‘momento tipico’. Il panettone – che pure non mi piace – lo vedo perfetto accompagnato da una morbida crema alla vaniglia e gustato in famiglia al termine della cena del 24 sera, la brioche alla cannella preparata intrecciata con un bel nastro rosso è il dolce della colazione della mattina di Natale, ancora in pigiama, servita con cioccolato caldo; i biscotti speziati sono l’albero di Natale e il tè il pomeriggio del 25 o del 26 in compagnia degli amici più cari. E poi c’è il pudding (uno dei miei dolci preferiti) che è il dolce del relax. Per me è associato all’idea di un momento di tranquillità, a un pigro pomeriggio di queste feste in cui si rimane a casa in pace, comincio a leggere uno dei libri che ho ricevuto in regalo - per me non è Natale se non ho un libro nuovo, se nessuno me lo regala.. me lo compro da sola come ‘auto-regalo’ e anche quest’anno non ha fatto eccezione, il libro è arrivato!
L’ideale sarebbe avere a disposizione un camino acceso (io ovviamente a Torino non lo possiedo), un bel libro, il tè di natale – quei melange molto speziati che si comprano in questo periodo- e un pomeriggio senza programmi, perché le feste sono belle, si, ma dopo un po’ stancano (almeno a me capita così). Il pudding ha una crosta croccante in superficie, ma all’interno rimane morbido, quasi cremoso.
Quest’anno ho scelto un pudding al cioccolato perché voglio dedicare questa ricetta al mio papà che ieri, esattamente il giorno della Befana, ha fatto il compleanno. Lui come me è un super goloso di cioccolata e proprio l’altro giorno parlavamo di quanto sia buona sempre e comunque. Dunque caro papà questo pudding è tutto per te. Purtroppo ieri non ero a Siena per i superfesteggiamenti, ma aspettatemi che arrivo presto!


CHOCOLATE PUDDING




Ingredienti per 5 persone:

110 gr di cioccolato fondente al 65%
50 gr di burro
2 uova intere
90 gr di zucchero superfine tipo Zefiro
3 gr di fior di sale (in mancanza va bene sale marino)

Per decorare:
cacao in polvere


Accendi il forno a 180 gradi.
Taglia a pezzi il cioccolato e il burro e mettili insieme in una pentolina per scioglierli a bagnomaria.
Quando cioccolato e il burro sono fusi, metti da parte e lascia raffreddare.
In una ciotola metti le uova intere, lo zucchero e il fior di sale e montale utilizzando un frullino elettrico fino a quando diventano soffici e chiare.
Quando la miscela di cioccolato e burro è a temperatura ambiente aggiungi nella pentolina un terzo del composto di uova e amalgama con una spatola di silicone in modo da non smontare le uova.
Aggiungi il composto così ottenuto alla uova restanti e mescola con la spatola sempre dall’esterno verso l’interno e lentamente per non smontare le uova.
Quando il composto è ben amalgamato e di color cioccolato uniforme (le uova devono ‘sparire’) distribuiscilo in 5 cocotte di porcellana che possano andare in forno, riempendole per due terzi perché il dolce in forno tende a gonfiare.
Posiziona le cocotte su una teglia e metti in forno già caldo a 180 per 20 minuti.
Il dolce quando è cotto è gonfio e con la crosta croccante che tende a creparsi, all’interno resta un po’ umido.
Servi tiepido spolverato di cacao amaro.
Si conserva in frigorifero per 24 / 36 ore.
Prima di servirlo, in questo caso, è preferibile estrarlo dal frigo con un’ora di anticipo.

  

EASY:  pomeriggio in relax con un tè aromatizzato alla arancia e cannella.



  

CHIC: servilo come dessert a fine cena, decorato con zucchero a velo e chicchi di melagrana.