mercoledì 21 novembre 2012

Peperoni in agrodolce con pistacchi

Mio marito adora il pesce, ma la carne.. così così, non la mangia più di una volta alla settimana. Io quando posso (mamma non leggere!) evito sia carne che pesce, o comunque li mangio a settimane alterne. Così quando la domenica mattina mi siedo davanti alla mia tazzina di caffè con quaderno e lapis per fare i menu della settimana .. la verdura è l’unica voce fissa di ogni cena. Come ho già detto tante volte, sono una maniaca delle liste e non mi può mancare quella delle cene da fare in settimana. Questa più che una mania è una vera esigenza, visto che il tempo che ho a disposizione ogni giorno per fare la spesa e cucinare è davvero poco e avere una lista già fatta mi aiuta a risparmiare tempo in inutili ‘tentennamenti’. Io sono un po’ così: se non ho una routine precisa da seguire mi perdo in mille fantasie e indecisioni e finisco per non combinare niente. Poiché mi conosco, mi ‘imbriglio’ all’interno di una rigorosa tabella di marcia, altrimenti.. adieu! Sono capace di restare mezz’ora davanti al frigo aperto a pensare a cosa mettere in tavola. Invece la domenica mattina, quando in casa c’è ancora silenzio ed ho a disposizione un’oretta tutta per me, preparo il menu per le cene della settimana che sta per cominciare e non è affatto semplice tener conto delle esigenze di tutti: carne si ma poca, uova non più di una volta alla settimana, pollo, ma solo se non abbiamo mangiato carne, i formaggi magari la domenica.. ma che stress!! Per fortuna ci sono le verdure, quelle non hanno limitazioni (.. beh non è vero, mio marito odia ‘le foglie’, l’insalata proprio non gli va). Il problema con le verdure è che mi piacciono tutte, tantissimo, ma ho poca fantasia nel cucinarle e in questa stagione – diciamolo - anche guardare i banchi del fruttivendolo non aiuta. Le  verdure sono poche e nemmeno troppo belle (almeno qui). Non siamo ancora in pieno inverno e in qualche modo l’autunno è già finito. Frutta e verdura sembrano quasi risentire di questa indeterminatezza della stagione e per ora non c’è niente di particolarmente allettante. Così: scarsa fantasia + poca scelta = una combinazione pestifera per i miei menu e la domenica penso, penso, alla ricerca di qualche idea carina da inserire tra le pietanze della cena. Quando qualche domenica fa su un vecchio giornale di cucina ho visto questi peperoni .. non ho saputo resistere! I peperoni non sono esattamente di questa stagione (anche se a dire il vero dal verduraio li trovo ancora belli e croccanti), ma ho infranto la regola del ‘cibo solo di stagione’, perché ero proprio a corto di idee e di ispirazione. Ho ceduto alla tentazione ed ho preparato questo piatto, non proprio invernale, ma dopo tutto siamo ancora in autunno! La ricetta ‘base’ era di Sale e Pepe, ma io l’ho un po’ rivisitata a modo mio. 




PEPERONI IN AGRODOLCE CON PISTACCHI





Ingredienti per 4 persone:


3 peperoni (per me due rossi e uno giallo)
30 gr di mandorle a lamelle
50 gr di pistacchi di Bronte già privati della pellicina scura
1 cucchiaio da tavola di miele di acacia
2 cucchiai da tavola di aceto di mele
1 spicchio di aglio
olio extra vergine di oliva
sale



Lava i peperoni, elimina il picciolo, i semi e i filamenti e tagliale a strisce.
In una casseruola fai scaldare 3 cucchiai di olio e lo spicchio di aglio.
Prima che l’aglio prenda colore, aggiungi i filetti di peperone e fai insaporire per qualche minuto a fuoco basso.
Diluisci il miele con l’aceto e versalo sui peperoni.
Aggiungi il sale, copri e lascia cuocere a fuoco bassissimo per 20 minuti.
Nel frattempo metti mandorle e pistacchi in una padellina antiaderente, condisci con un  pizzico di sale e fai rosolare a fiamma dolce qualche minuto, in modo da abbrustolirli leggermente.
Quando i peperoni sono pronti, aggiungi mandorle e pistacchi, mescola rapidamente e lascia sul fuoco ancora qualche minuto.
Servili a temperatura ambiente.


Con questa ricetta partecipo al Contest Il pistacchio di Bronte di Le torte di Gessica


EASY: cena ‘country’ con gli amici. Usa i peperoni per preparare delle mini bruschette con fette di pane toscano leggermente abbrustolite e qualche falda di peperone. Servi le bruschettine come antipasto, accompagnate da un’insalata di radicchio rosso tagliato a strisce sottilissime



CHIC: sul tavolo del buffet per una cena in piedi (in questo caso tagliali a piccole strisce in modo che non sia necessario usare il coltello): si accompagnano molto bene ad un piatto di formaggi morbidi, tipo caprini e tomini freschi.

mercoledì 14 novembre 2012

Cotognata

Quando alcuni anni fa ci siamo trasferiti da Milano a Torino.. beh non ero molto contenta. Torino non mi piaceva. Io ho un mio metodo per stabilire se una città mi si ‘adatta’ oppure no e Torino aveva ottenuto nella mia personale classifica un punteggio decisamente .. bassino, almeno rispetto a Milano, città che io adoro. Per svariati motivi. 1) Le librerie. A Milano ci sono librerie fantastiche, alcune grandi e molto fornite, altre monotematiche (una, specialissima, interamente dedicata ai libri di cucina), altre ancora più raccolte, con librai ‘vecchio stile’ che ti conoscono e ti propongono sempre qualcosa che sanno ti piacerà. 2) La possibilità di coltivare le proprie passioni (qualunque esse siano.. per quello che ho potuto vedere io, c’è tutto per tutti). Come ho già detto, mi piace moltissimo la pittura, tutta, dai graffiti preistorici alle tele solo blu di Klein. A Milano riuscivo a fare qualcosa ogni settimana, la visita ad una nuova mostra, una mini conferenza, lezioni di storia dell’arte nei musei. Mi sono divertita tantissimo e ho imparato tante cose nuove… Per non parlare dei corsi di cucina, tanti, ovunque, bellissimi. 3) Le vetrine dei negozi. Non sono una maniaca dello shopping, tutt’altro, ma mi piace moltissimo guardare, prendere idee e ispirazione.... Beh la mia lista dei motivi per amare Milano è infinita. Torino appena arrivata mi sembrava decisamente sconsolante. Poi ho cominciato a conoscerla meglio e ad apprezzarla al punto che adesso vorrei stare qui per sempre (anche perché è vicinissima a Milano e mi permette frequenti gite milanesi)! Mi piace l’atmosfera tranquilla e a volte sonnolenta, i lunghi portici sotto i quali passeggiare quando piove e la possibilità di camminare nel verde lungo il Po. L’aria un po’ demodé di alcuni negozi, i caffè eleganti e il rito della cioccolata calda da sorseggiare lentamente con mini biscottini. Ed ho scoperto una cosa in cui Torino si merita un punteggio MOLTO più alto di quello di Milano: pasticcerie e cioccolaterie. Non solo quasi ovunque si trovano dolci ottimi, cioccolatini prelibati ed ogni altra golosità, ma quello che incanta davvero sono le vetrine di alcuni pasticceri. Dispongono i loro ‘tesori’ con cura come se fossero gioielli scintillanti; io e mio marito le guardiamo affascinati come bambini di fronte alla montagna di zucchero filato delle fiabe. Ebbene proprio una vetrina di qualche settimana fa ha ispirato questa cotognata: due alte piramidi fatte di cubettini dorati e zuccherosi, così belli che sono tornata a casa pensando ‘devo fare la cotognata’. Anche se io non la mangio perché per me è davvero troppo dolce.  Il procedimento è piuttosto lungo, ma alla fine dà soddisfazione! Io ho fatto i classici cubetti, ma c’è chi la taglia a cuore o a fiore utilizzando degli stampini da biscotti, viene davvero carina.


COTOGNATA



Ingredienti:

1kg di mele cotogne (peso delle mele già pulite e sbucciate)
600 gr di zucchero semolato più quello necessario per guarnire i cubetti di cotognata
3 gocce di estratto di vaniglia
il succo di un limone

Lava le mele, sbucciale e privale dei semi e del torsolo.
Tagliale in cubetti piuttosto piccoli, mettendo i pezzetti di mela in una ciotola con acqua acidulata con il succo del limone in modo che non anneriscano.
In una casseruola versa 300 gr di zucchero e 200 gr di acqua, metti la casseruola sul fuoco basso e quando lo zucchero è completamente sciolto aggiungi l’estratto di vaniglia.
Porta a bollore lo sciroppo e allontanalo dal fuoco.
Scola le mele dall’acqua e mettile nella casseruola con lo sciroppo di zucchero.
Porta di nuovo a bollore, lascia sobbollire piano qualche minuto e togli dal fuoco.
Metti le mele e il loro succo in una ciotola di vetro e quando si saranno raffreddate lasciale riposare in frigorifero per 12 ore.
Trascorso questo tempo, rimetti le mele in una casseruola e lasciale cuocere a fuoco basso, mescolando spesso con un cucchiaio di legno, fino a quando saranno completamente disfatte (io ho impiegato un’ora).
Se ti fermi a questo punto hai la marmellata di mele cotogne che può essere invasata e sterilizzata.
Per la cotognata.. prosegui.
Passa con un passaverdura le mele in modo da ottenere una purea liscia e aggiungi altri 300 gr di zucchero.
Rimetti sul fuoco basso, continuando a mescolare fino a quando il composto si addensa completamente (ho impiegato ancora 30 minuti). 
A questo punto versa la cotognata in una teglia rettangolare, formando un panetto di circa 2 cm di altezza. Lascia asciugare così una giornata intera.
Trascorso questo tempo, gira il panetto e lascialo asciugare dall’altra parte ancora 12 ore.
A questo punto la cotognata è pronta per essere tagliata a cubetti, che poi vengono rotolati nello zucchero semolato.
Si conserva in un barattolo di vetro.


EASY:  piccola indulgenza (se piace) prima di andare a dormire: un cubetto di cotognata da gustare insieme alla tisana (per quanto mi riguarda, preferisco un quadretto di cioccolato fondente!)





CHIC: utilizza la cotognata per comporre dei centrotavola.. da gustare a fine pasto. Sistema i cubetti di cotognata in piccole alzate di vetro, insieme a violette candite o zuccherini argentati. Disponi le alzate come centrotavola e a fine pasto servi la cotognata con il caffè.