venerdì 28 settembre 2012

Soufflé au chocolat

Ci tenevo a partecipare al contest di Patty, un’idea molto divertente che mi è piaciuta subito, anche se arrivo.. quasi fuori tempo massimo. Tra l’altro in questo momento mio marito, fotografo ufficiale del blog, è impegnato e le foto di questa ricetta le ho fatte io, ahimè, con la mia compattina-giocattolo. Ho impiegato un’intera serata, ho fatto decine di scatti (mentre il soufflé si sgonfiava) e il risultato è quello che vedete.. no comment. Ma vengo al contest. L’abbinamento che ho scelto è tra il soufflé al cioccolato e il film Sabrina di Billy Wilder con Audrey Hepburn. Non mi intendo di cinema, ma questo è uno dei miei film preferiti, una commedia dolce e sofisticata che ho scelto di abbinare ad un dolce lieve, semplice e raffinato (così io vedo il soufflé, easy e chic appunto).
La storia è semplice: lei (Sabrina) è giovane, vivace e sognatrice, figlia dell’autista di una famiglia di milionari americani (i Larrabee), vive con il padre in una dependance della villa dei Larrabee. Lui..i lui sono due, fratelli, quello giovane (David) scapestrato e belloccio, gran dongiovanni di cui Sabrina si crede innamorata fin da bambina; l’altro (Larry) è fascinoso ma non bello, impegnatissimo a gestire le aziende di famiglia, il suo unico divertimento è fare soldi, non per avidità, ma con quello spirito di sana imprenditorialità della ricchissima borghesia americana anni ’50. Nella speranza che Sabrina dimentichi David e impari un mestiere, il papà la spedisce a Parigi dove frequenta una prestigiosa scuola di cucina (e, con scarso successo, tenta di preparare un soufflé). Parte impacciata ragazzina americana, torna sofisticata mademoiselle francese, elegantissima e molto chic. Inutile dire che finirà per sposare l’assennato Larry. La storia è ambientata a Long Island, pochi i momenti in cui il racconto si trasferisce a Parigi, ma per me l’atmosfera è dall’inizio alla fine assolutamente parigina, sempre accompagnata dalle note leggere de La vie en rose. Per questo ho scelto un dolce ‘francesissimo’ come il soufflé au chocolat. Lieve e leggero, ma non banale (non è affatto facile fare un soufflé) come il racconto di Billy Wilder in cui ci sono momenti di vera ilarità - il papà-milionario con le dita intrappolate in un barattolo di olive da cocktail- e dialoghi perfetti; semplice (gli ingredienti sono pochissimi) ma molto chic proprio come Sabrina, che in pantaloni neri alla caviglia e ballerine rasoterra è l’immagine della perfetta eleganza. Nero il cioccolato, bianco lo zucchero a velo per la decorazione, non solo perché la pellicola è in B/N (a colori non sarebbe stata altrettanto elegante) ma anche perché bianco e nero è lo splendido abito che Sabrina acquista a Parigi e indossa a una delle sofisticate feste in giardino dei Larrabee. Mi sarebbe piaciuto provare a ripetere sul mio soufflé quel prezioso arabesco che lei ha sull’abito.. ma non ci sarei mai riuscita, quindi ho semplicemente spolverato la superficie con un pizzico di zucchero a velo.
 

SOUFFLE’ AU CHOCOLAT




Ingredienti per 4 soufflé :

140 gr di cioccolato fondente al 70%
2 uova intere (tuorli e albumi separati)  + 2 albumi
50 gr di burro + un po’ per gli stampini da soufflé
60 gr di zucchero a velo + un po’ per gli stampini da soufflé e per la decorazione finale
15 gr di farina ‘00’

Imburra molto bene 4 stampi da soufflé e spolvera l’interno con zucchero a velo, scuotendo via quello in eccesso.
Scalda il forno a 200 gradi.
Sciogli il cioccolato fondente a bagnomaria e lascia raffreddare.
Sciogli il burro in una casseruola, aggiungi fuori dal fuoco la farina setacciata e mescola per amalgamare.
Rimetti la casseruola sul fuoco per qualche minuto, fino a quando l’impasto acquista un po’ di consistenza.
Fuori dal fuoco unisci al composto di burro e farina il cioccolato fuso e amalgama fino a completo assorbimento.
Aggiungi i 2 tuorli uno alla volta e mescola con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo.
Trasferisci questo composto in una ciotola.
Monta a neve ben ferma i 4 albumi, aggiungendo poco alla volta lo zucchero a velo.
Quando gli albumi sono ben montati, aggiungili nella ciotola con il composto di cioccolato (aspetta che si sia raffreddato completamente) e incorporali con una spatola di silicone, mescolando in modo da non smontare gli albumi.
Distribuisci il composto nei 4 stampi da soufflé e cuoci in forno già caldo per 20 minuti. Non aprire il forno durante la cottura.
Servi subito con una spolverata di zucchero a velo.

Con questa ricetta partecipo al contest di Patty La commedia è servita





EASY: accompagna il soufflé con una pallina (bella grande!) di gelato alla vaniglia e servilo come merenda ai bambini.. tra un compito e l’altro.







CHIC:  prepara una composta di pere e vaniglia, spolvera il soufflé con un mix di zucchero a velo e cannella macinata e servilo per cena come dessert, accompagnato dalla salsa di pere.

martedì 25 settembre 2012

Risotto con crema di basilico e pomodori

Purtroppo abbiamo avuto giornate tristi in famiglia, non è facile riprendere a parlare di ricette e cose lievi. Questo post l’avevo scritto una decina di giorni fa e lo trascrivo così come lo avevo preparato.

Io vedo la mia cucina un po’ come .. il mio armadio! Beh detto così non significa niente, cerco di spiegarmi meglio. Mi piace molto cucinare seguendo le stagioni, sia per la scelta degli ingredienti, che per la qualità e la consistenza dei piatti che preparo. Aspetto che arrivi l’estate per fare le insalate fredde di pasta, l’autunno per cominciare con le prime minestre calde di legumi e pasta fatta in casa. Esattamente come faccio con i miei abiti: in estate tiro fuori dall’armadio le borse colorate e in inverno lunghe sciarpe che mi avvolgo tre o quattro volte intorno al collo perché soffro moltissimo il freddo. Quando ripongo i sandali nelle scatole, non vado subito alla ricerca degli stivali, ma prima di un comodo paio di ballerine (le mie preferite in questo momento sono un paio di camoscio lilla, ma si macchiano così facilmente!). Esistono abiti e scarpe di ‘transizione’, no? E così penso che ci siano anche dei ‘piatti di transizione’, non più pienamente estivi, ma ancora dal gusto troppo fresco per adattarsi a serate autunnali piovose e fredde. Bene, il risotto che propongo oggi è uno di questi ‘piatti da mezza stagione’: finora ho utilizzato il riso per insalate fredde con olive feta e pomodori o quanto di fresco avevo a disposizione. Tra queste insalate e i risotti cremosi e ricchi dell’autunno (con i funghi, il radicchio, la verza..) ci sono delle versioni di fine estate che ci piacciono molto. Questo risotto è cotto in bianco e poi condito con una crema di basilico e pomodori tagliati a dadini. Ha un gusto ancora fresco e mi piace poter utilizzare le ultime piantine di basilico che ho sul nostro minuscolo ‘balcone delle erbe aromatiche’ prima che si secchino completamente. E’ una ricetta che ho trovato su un vecchio numero della rivista Sale & Pepe, alla quale ho apportato piccole modifiche. Per sfumare il riso ho utilizzato un Pigato, mi sembrava che un vino ligure si accordasse al gusto del basilico, ma non sono affatto un’esperta di vini perché io e mio marito siamo (quasi) astemi. Ancora una volta ho usato il riso parboiled per un risotto e so che non si fa!!!



RISOTTO CON CREMA DI BASILICO E POMODORI



Ingredienti per 4 persone :

320 gr di riso (ho utilizzato un riso Parboiled)
1 piccola cipolla rossa di Tropea
1 mazzetto di basilico
2 pomodori cuore di bue
mezzo bicchiere di vino bianco  (ho utilizzato un Pigato)
20 gr di parmigiano reggiano grattugiato
1 litro di brodo vegetale
olio extra vergine di oliva
sale


Lava e affetta la cipolla molto sottile.
Falla stufare in una casseruola con 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva e 4 cucchiai di acqua fredda.
Quando è morbida e ben rosolata, aggiungi il riso e fallo tostare fino a quando diventa traslucido.
Bagna con il vino bianco, lascia evaporare e porta il riso a cottura, unendo poco alla volta il brodo vegetale (potrebbe non servire tutto).
Mentre il riso cuoce, lava i pomodori, elimina i semi e tagliali in dadi molto piccoli (sala i pomodori solo prima di aggiungerli al riso perché non rilascino l’acqua).
Qualche minuto prima della fine della cottura, frulla il basilico con un filo di olio extra vergine e qualche cucchiaio di brodo vegetale, in modo da ottenere una crema fluida.
Al termine della cottura, aggiusta il riso di sale, togli dal fuoco e unisci il parmigiano.
Aggiungi al riso la crema di basilico, i pomodori a dadini, sale macinato al momento sui pomodori. Lascia riposare qualche minuto e servi.





EASY: senza aggiungere i pomodori, prepara con il riso al basilico delle piccole palline, passale nell’uovo e nel pan grattato e friggile in olio bollente. Servile come aperitivo insieme alla concassé di pomodori.  





CHIC:  piatto unico della domenica: disponi il risotto sui piatti utilizzando un anello di metallo taglia-pasta per dargli una forma regolare. Accompagna con filetti di sogliola appena rosolati in olio e conditi con origano fresco.

lunedì 10 settembre 2012

Pane di kamut al latte

Anche per me  il ‘nuovo anno’ comincia al rientro dalle vacanze. E’ questo il momento in cui faccio piani, progetti e liste dei desideri di quello che vorrei riuscire a fare da qui alla prossima estate. Beh direi che per quanto mi riguarda i ‘piani per il futuro’ appartengono a tre categorie diverse: liste dei desideri, progetti e sogni nel cassetto. Le più semplici sono le ‘liste dei desideri’ (io faccio liste per qualsiasi cosa, ma lo racconterò un’altra volta); sono elenchi di cose che mi piacerebbe fare o acquistare nei prossimi mesi, possibili mete per brevi gite da week-end, mostre che vorrei visitare nella prossima stagione (adoro la pittura, di qualsiasi epoca anche se ovviamente ho le mie preferenze!), libri e altri oggetti da acquistare, prima o poi. Ovviamente queste liste sono MOLTO lunghe ma è facile riuscire a realizzare qualcuno di questi desideri da qui alla prossima primavera. Poi ci sono i ‘progetti’, che vanno dai più semplici – tipo: riuscire ad andare alla lezione di pilates almeno una volta alla settimana, comprare i regali di Natale prima del 23 dicembre pomeriggio, trovare il tempo per continuare a divertirmi con il blog – ai più complessi, alcuni dei quali riguardano il lavoro che faccio davvero e anche la vita di ogni giorno. Da ultimo ci sono i ‘sogni nel cassetto’, talmente difficili da realizzare che, appunto, escono dalla categoria dei progetti ed entrano in quella dei ‘sogni’. Qualcuno prima o poi mi spiegherà perché continuo ad ogni settembre a compilare una lista di sogni, quasi impossibili da concretizzare, per ritrovarmi un anno dopo con l’ennesima (piccola.. ma anche grande) delusione per non essere riuscita a fare quello che avrei voluto. Quando da piccole con mia sorella facevamo il gioco dei desideri dicevamo sempre che ‘se lo dici ad alta voce il desiderio non si realizza’. Per questo i sogni nel cassetto non si possono raccontare a nessuno, allora cambio discorso e metto la ricetta di questo pane fatto con la farina di kamut che preparo per la colazione (davvero questa volta il testo del post non ha niente a che fare con la ricetta!!).            



PANE DI KAMUT AL LATTE



Ingredienti :

250 gr di farina 00
250 gr di farina di kamut
300 ml di latte
15 gr di lievito di birra
2 cucchiaini da caffè di sale grosso macinato al momento (io ho utilizzato un sale della Camargue)
1 cucchiaino da caffè di zucchero

Scalda leggermente 250 ml di latte (deve essere appena tiepido).
Sciogli il lievito nel latte tiepido aggiungendo lo zucchero.
Mescola le due farine in una ciotola e condiscile con il sale.
Unisci il composto di latte e lievito alle farine e inizia a impastare prima con una forchetta, poi a mano per dieci minuti (la metà se utilizzi la planetaria), aggiungendo poco alla volta il resto del latte, se necessario (potrebbe non servire tutto).
Devi ottenere una pasta morbida, ma lavorabile.
Forma una palla e lascia lievitare coperto per un’ora e mezzo.
Quando è la pasta lievitata, suddividi il composto in due filoni allungati e intrecciali tra loro.
Disponi la treccia in uno stampo da plum cake foderato di carta da forno e lascia lievitare ancora per trenta minuti.
Cuoci in forno già caldo a 220 gradi per trenta minuti (coprendo la superficie del pane con un foglio di allumino dopo i primi 20 minuti se si scurisce troppo).




EASY: taglia il pane a fette ed elimina la crosta. Con alcuni stampi da biscotti ritaglia le fette a forma di fiori, cuori, orsetti e spalma le tartine ottenute con crema di cioccolato o marmellata. Servile per merenda ai bambini.






CHIC: tosta lievemente le fette di pane in una padellina con un filo di olio (o burro fuso), cospargi con semi di papavero e dividi ogni fetta in quattro quadratini. In uno spiedino di bambù inserisci un quadratino di pane, un tocchetto di gorgonzola un altro quadratino di pane e un acino di uva bianca. Servi come aperitivo con vino bianco frizzante.